Carlo Amadori presenta
I taccuini di Abitare il tempo

Artecasa presenta una raccolta di alcuni lavori nati dall’arte e dalla penna di Carlo Amadori

Le immagini proposte in questa mostra rappresentano un’iconica selezione dei tanti progetti che furono presentati ad Abitare il Tempo, evento dedicato all’arredo e al design di qualità. Questa unica e sorprendente vena di sperimentazione è stata riprodotta dalla sapiente mano di Carlo Amadori. Le immagini fanno parte di una raccolta unica che ci guida attraverso le icone, le intuizioni e le visioni del design italiano

Ecco, dalle vivide parole dell’autore ed artista, la descrizione del suo lavoro e della sue istantanee del tempo.

Sono Carlo Amadori.
Mi definirei un artista, sono un pittore ma anche ideatore e Capo Progetto della mostra di design, arte, architettura “Abitare il Tempo”, per 25 anni, della fiera “AbitaMi” presso la Fiera di Milano, collaboratore per la manifestazione “HOMI” sempre a Rho/Milano, organizzatore della manifestazione “Firenze Home TexStyle”, dedicata al mondo del tessile. Il mio interesse per l’archeologia, l’arte del passato e l’architettura si è manifestato nell’ideazione e organizzazione di altre due iniziative: la Biennale di Antiquariato “Tesori dal Tempo” a Verona e il Salone dell’arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali a Ferrara per 32 edizioni.

Abitare il Tempo, una rivoluzione nell’esposizione dell’arredo e del design

Abitare il Tempo, rassegna organizzata dall’Ente Autonomo Fiere di Verona, nasce nel 1986 e si basa su un modello fieristico in grado di attraversare trasversalmente tutti i settori dell’arredo di alto livello.

Quando nel 1984 iniziai a riflettere su di un progetto per una manifestazione di arredo a Verona, mi resi conto che c’era un eccesso di fiere settoriali internazionali, con sede prevalente a Milano, e regionali, nei poli fieristici del Nord Italia. Il movimento moderno con la sua connotazione razionalista e funzionale era entrato da alcuni anni in crisi irreversibile. L’alto artigianato italiano, in prevalenza di ispirazione classica, un tempo il migliore del mondo, perduti i modelli originali di riferimento e orientato verso memorie via via tendenti ad una produzione semplificata, era attraversato da una profonda perdita di identità. Infine Verona, una città posta in posizione strategicamente orientata verso il cuore dell’Europa economicamente più forte e destinata a divenire il Polo di un’area, il Nord Est dell’Italia con un quartiere fieristico in rapida trasformazione e sviluppo, poneva prospettive interessanti. L’analisi su queste riflessioni portava a ritenere possibile la nascita di una fiera svincolata dai modelli esistenti, per una proposta originale ed unica.

alcune delle opere in mostra ad artecasa

L’originalità della manifestazione sta in un’attenta selezione degli espositori e in un inedito progetto di allestimento omogeneo ed uguale per tutti. Sono presenti il settore del mobile classico, del mobile moderno e di design, il tessile casa e l’illuminazione, completati da un selezionato numero di produttori di cucine e arredobagno, di oggettistica fino all’arredo per esterni; il tutto in una dimensione raffinata ed esclusiva appositamente creata per dare un’impronta di classe all’evento

Sin dalla prima edizione è apparsa chiara l’esigenza di una sezione parallela dedicata alla sperimentazione ed alla ricerca che si è sviluppata negli anni in mostre sempre più puntuali e mirate dove prendono forma le idee e le capacità progettuali provenienti da aree geografiche diverse, così come capacità produttive e artigianali , focalizzate sia sulla ricerca sui materiali che sull’approfondimento e lo studio della forma, della linea, del design.

Le mostre di Verona hanno indicato un modo di pensare e di aggregare gli oggetti attraverso un atteggiamento che è stato definito di “consapevole ecclettismo” nella convinzione (espressa dai molti autori che hanno lasciato una propria traccia) che non esiste la “forma giusta” e nella costante ricerca rivolta non solo ai contenuti ma anche alle tecniche espressive delle varie materie utilizzate.

Venticinque edizioni che hanno sempre confermato il valore di una formula in grado di coniugare realtà e ricerca, tradizione classica e produzione contemporanea, alto artigianato e design d’avanguardia, realtà locali ed esperienze internazionali.

Le immagini qui proposte si riferiscono al periodo fra il 2000 e il 2006 e fanno parte di una piccolissima selezione fra tanti progetti che furono presentati nelle mostre. In omaggio a questi progetti ho dedicato anni a ridisegnarli, creando una collezione di taccuini che ripercorre tutta la storia dei 25 anni di Abitare il Tempo.